Ho iniziato con Alan Turing la mia preprazione agli Oscar 2015.
Conoscevo la trama del film a grandi linee e quasi per nulla la storia del protagonista matematico e crittografo inglese che da dietro le quinte ha letteralmente tirato le fila della seconda guerra mondiale. 



Il film ricostruisce con una serie di flashback i 41 anni di vita di Turing, un uomo introverso, strambo come molti matematici, poco attento e sensibile alle convenzioni sociali e con un grande segreto da custodire. Benedict Cumberbatch, che conoscevo già per il ruolo di Scherlock nell'omonima serie tv, ha vestito i panni di Turing in modo a dir poco superlativo, riuscendo a far percepire la problematica personalità del genio britannico, così come descritta nel romanzo di Andrew Hodge a lui dedicato Alan Turing. Storia di un enigma. 
Non si tratta di un film storico o di guerra, o almeno non solo. Direi che il regista norvegese Morten Tyldum, con alle spalle nove anni di attività, abbia voluto alzare il tiro con questa pellicola, cercando di creare un film intenso che, attraverso la vera triste storia di un genio, pone davanti a dilemmi morali ed etici, legati alla xenofobia, all'omosessualità, al patriottismo, alla fiducia, tutti attualissimi sulla scena sociopolitica nazionale e internazionale.
La piacevole visione del film non è dovuta alla trama, già scritta e vissuta, quanto al montaggio, ricco di scene eterogenee, molte silenziose, rallentate da lunghe pause per lasciare voce agli sguardi, molte a camera ferma e pochissime in soggettiva per esasperare tratti della narrazione. Questa nomination agli oscar, una delle 8 accumulate, è per me la più meritata. 
The imitation game, titolo curioso, anche un pò fuorviante, lascia insindacabilmente il segno nello spettatore più sensibile; è commuovente, delicato e allo stesso tempo potente, anche grazie alla fotografia che alterna toni caldi e freddi, sempre molto scuri, molto saturi, eppure quasi ovattati dietro un filtro grigio fumé tipicamente inglese.
Vi sorprenderete a ridere e a piangere nel giro di pochi minuti, altalenando tra frustrazione e suspance in attesa di una rivincita postuma per il brillante Alan Turing.